…e acido ialuronico
Tra i segni cutanei che accompagnano l’evoluzione dei processi di invecchiamento cutaneo (cronoaging e photoaging), la perdita di tono, compattezza e l’apparire delle prime linee sul viso spingono all’utilizzo di trattamenti dermo-estetici o all’uso di fillers.
Queste modificazioni cutanee dipendono da vari fattori tra i quali la progressiva riduzione della componente amorfa e fibrosa del derma determinato dal rallentamento dell’attivita’ dei fibroblasti e aggravato da fattori ambientali quali l’esposizione solare, il fumo, lo stress e altre fonti esogene ed endogene di radicali liberi.
La concentrazione media di Acido Ialuronico e’ di 200mg/kg (0,02%). Percio’ un corpo umano che pesa 60 kg contiene circa 12 gr di Acido Ialuronico. Sebbene la sua concentrazione sia piu’ alta nel tessuto connettivo, la maggior parte dell’Acido Ialuronico, 56% (7 gr), si trova nella pelle.
Per questo alla progressiva riduzione del contenuto in Acido Ialuronico -che impoverisce la quantità di acqua a livello dermo-epidermico- si attribuisce il deficit progressivo della capacità della matrice dermica a “mantenere e sostenere” l’integrità delle fibre collagene ed elastiche, con conseguente perdita delle proprieta’ viscoelastiche cutanee.
Al degrado delle fibre collagene ed elastiche, fibre di sostegno, si susseguono danni visibili come la comparsa dei cosiddetti cedimenti cutanei, la formazione di avvallamenti e quindi delle prime rughe d’espressione.